Principi di funzionamento

I martinetti piatti singolo e doppio rientrano nella tipologia delle prove non distruttive in quanto causano un limitato danno al materiale, circoscritto all’area di prova, facilmente ripristinabile al termine della stessa.
L’impiego dei martinetti piatti per la valutazione in situ delle caratteristiche meccaniche
delle murature consente:
• il rilievo delle tensioni attuali d’esercizio;
• il rilievo delle caratteristiche di deformazione.


Lo stato di tensione attuale d’esercizio e le caratteristiche di deformazione (modulo di elasticità normale e modulo di Poisson) di murature costituite da elementi resistenti artificiali (laterizio) e naturali (pietra) con marcate eterogeneità  possono essere valutate in situ, con l’impiego, rispettivamente, di martinetto piatto in configurazione singolo e doppio, introdotti in una discontinuità orizzontale (giunto di malta) dell’elemento strutturale.
L’impiego della tecnica con martinetti piatti viene dichiaratamente menzionata nella Circolare 2 Febbraio 2009 n. 617 “Istruzioni per l’applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni” al punto C8A (appendice al Cap. C8) – C8A.1 “Stima dei livelli di conoscenza e dei fattori di confidenza” – C8A.1.A.3 “Costruzioni in muratura: proprietà dei materiali”.
L’impiego del martinetto piatto singolo consente la valutazione dello stato di sollecitazione locale.
Tale valutazione è basata sul rilascio delle tensioni misurando le deformazioni conseguenti all’annullarsi della sollecitazione presente in una zona della muratura.
L’impiego di due martinetti piatti (martinetto piatto doppio) permette la delimitazione di un campione di muratura di dimensioni apprezzabili da sottoporre a sollecitazione monoassiale. La prova consente, attraverso la contemporanea misura delle deformazioni e delle pressioni esercitate dai martinetti piatti al campione di muratura, di determinare il valore del modulo di deformabilità per diversi livelli di sollecitazione. Il carico applicato alla muratura dai due martinetti piatti può essere progressivamente incrementato sino al manifestarsi delle prime lesioni, in modo da determinare la resistenza a compressione.

Ambiti di indagine

  • Valutazione dello stato di sollecitazione locale
  • Determinazione del valore del modulo di deformabilità e del modulo di Poisson

Prove correlabili

  • Endoscopia per ispezione visiva di cavità, eventualmente presenti e/o risultanti da carotaggio
  • Prove soniche

NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- ASTM International C1196-09 “Standard test method for in situ compressive stress within solid unit masonry estimated using the flatjack method”;
- ASTM International C1197-09 “Standard test method for in situ measurement of masonry deformability properties using the flatjack method”.

 

STRUMENTAZIONE UTILIZZATA

  • Pompa idraulica manuale a due manometri M2H16 GLOTZL
  • Deformometro millesimale con comparatore MITUTOYO e barra di taratura in acciaio RIGOR da 250 mm