Gli esami magnetoscopici sfruttano il paramagnetismo di alcuni metalli (capacità di non opporsi al passaggio del campo magnetico), o meglio ancora il ferromagnetismo (capacità di concentrarlo) per evidenziare le anomalie delle linee di flusso del campo magnetico nei pressi di un difetto superficiale.


MATERIALI E PROPRIETÀ MAGNETICHE
Sono controllabili tutti i materiali ferromagnetici con una permeabilità relativa > di 100 μr. Esempi: ferro, acciaio, fusioni in ghisa.I campi magnetici si creano all’interno ed intorno ad un magnete permanente o attorno ad un conduttore percorso da corrente elettrica


DIFETTI

Facilmente rilevabili: cricche, mancanza di fusione, sfogliature, ripiegature.
Difficilmente rilevabili: es. pori, porosità, inclusioni.


Le linee di flusso, che rappresentano l'intensità locale del campo magnetico, attraversano un metallo in modo uniforme,ma nei pressi di una discontinuità, quale per esempio unamicrocricca, una cavità od un'inclusione, si addenseranno o disperderanno, deviando localmente e creando un'anomalia del campo magnetico ai bordi del difetto.Quando un rivelatore magnetico (polveri secche o sospensione liquida) è applicato ad un pezzo dove esista una distorsione nelle linee di campo, la fuga di flusso magneticoattira le particelle magnetiche in corrispondenza di questa zona creando un accumulo delle particelle stesse.Il controllo magnetico è basato quindi su due fasi:

1)Un brusco cambiamento nella permeabilità che distorce le linee di forza creando un flusso disperso o polarità.

2) Applicazione di un rivelatore (particelle magnetiche) che vengono attirate da questi flussi dispersi, indicandone così posizione ed entità 

 

PARTICELLE MAGNETICHE

  • Polveri a umido: adatte per l’ispezione di cricche sottili superficiali, come le cricche a fatica, da rettifica o trattamento termico e cricche in saldatura
  • Polveri a secco: indicate per la rilevazione di difetti subsuperficiali e sono di solito usate con apparecchi magnetoscopici portatili.

L'apparecchiatura necessaria si compone del generatore del campo magnetico, che potrà essere continuo od alternato a seconda delle esigenze e del sistema di rivelazione. Se la corrente magnetizzante è continua, è favorita la ricerca di difetti superficiali, mentre se si utilizza corrente alternata, possono essere rilevati i difetti subsuperficiali.


Vantaggi e Svantaggi

  • La magnetoscopia permette d'evidenziare difetti superficiali e subcorticali, non rivelabili con i liquidi penetranti. E' comunque un CND più rapido, meno laborioso e più efficace di quello con liquidi penetranti, ma richiede l'uso d'apparecchiature talvolta assai costose.
  • La magnetoscopia è particolarmente adatta per la ricerca di difetti superficiali e subcorticali di ogni tipo, aperti (cricche, cavità, ecc.) o chiusi (inclusioni, segregazioni, ripiegature, cricche con bordi richiusi dalla sabbiatura, ecc.) presenti anche in pezzi semilavorati (stampati, fucinati, laminati), o semifiniti.
  • Presenta scarsa sensibilità ai difetti tondeggianti ed è assolutamente inefficace per i difetti interni o per difetti troppo lontani dalla superficie. Le dimensioni minime del difetto rivelabile con la magnetoscopia dipendono soprattutto dalla sua distanza dalla superficie.

   

NORMA DI RIFERIMENTO

UNI EN ISO 17638 - UNI EN ISO 23278


STRUMENTAZIONE UTILIZZATA

Yoke a batteria  THEMAFlux

Liquido magnetico Nero CHEMETALL  spray

Lacca di contrasto   spray